Maschio Angioino - Guida Turistica

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La Sala dei Baroni
  Una sala del castello, in particolare, porta ancora oggi un nome legato ad uno degli episodi più sensazionali della storia di Napoli. Si tratta della Sala dei Baroni, così detta per il fatto di essere stata teatro dell'epilogo della famosa Congiura dei Baroni contro re Ferrante, figlio di Alfonso. Ben consapevole delle trame ordite contro di lui da un folto gruppo di potenti nobili capeggiati da Antonello II di Sanseverino, Principe di Salerno, e Francesco Coppola, Conte di Sarno, nel 1486 Ferrante invitò tutti i congiurati in questa sala col pretesto di una festa che segnasse il superamento delle ostilità e la definitiva riconciliazione. I baroni accorsero, ma il re, ordinato ai suoi soldati di sbarrare le porte, li fece arrestare tutti, punendo molti di loro, fra cui il Coppola e i suoi figli, con la condanna a morte. La sala dei Baroni, rimasta attualmente l'unica del castello che conserva ancora il suo antico aspetto, è la sala in cui si è riunito il consiglio comunale di Napoli fino al 2006.
Il Vicereame
  Un nuovo feroce saccheggio il castello lo subì ad opera di Carlo VIII di Francia, che seminò terrore ovunque in Italia nella sua memorabile spedizione del 1494. Con la caduta di Ferrandino prima (1496) e di Federico dopo (1503), il regno di Napoli venne annesso alla corona di Spagna da Ferdinando il Cattolico, che lo costituì in Vicereame. In questo lungo periodo di vassallaggio, Castel Nuovo perse la funzione di residenza reale, diventando un presidio militare d'importanza strategica per la sua posizione. Fu comunque all'interno delle sue mura che soggiornarono i re di Spagna che giungevano in visita a Napoli, come lo stesso imperatore Carlo V, che vi abitò per un breve periodo nel 1535.
La Casa di Borbone
  I due secoli di viceregno segnarono una sostanziale decadenza di Castel Nuovo, che tornò in possesso della sua dignità solo col restyling voluto da Carlo di Borbone, il futuro Carlo III di Spagna, salito al trono di Napoli nel 1734. Ma ormai il castello non poteva più competere con le splendide residenze reali di cui Napoli e dintorni erano dotate (il Palazzo Reale di Piazza del Plebiscito, la reggia di Capodimonte, la villa reale di Portici e la magnifica Reggia di Caserta) e divenne essenzialmente un simbolo della storia e della grandezza di Napoli. L'ultimo evento importante risale al 1799, quando vi fu proclamata la nascita della Repubblica Partenopea. Ristrutturato per l'ultima volta nel 1823 da Ferdinando I delle Due Sicilie, ha ospitato per decenni diversi uffici del Comune di Napoli.
L'Arco di Trionfo
  Il capolavoro del periodo Aragonese resta il bellissimo Arco di Trionfo in marmo bianco, raffigurante l'ingresso a Napoli del Re Alfonso I d'Aragona. Gli artisti che operarono dal 1452 alla sua realizzazione sono: Martino; i Sagrera; Chellino, D.Cagini; Laurana. Esso consta di un bell'arco tra eleganti colonne corinzie binate, sormontato da un attico con un grandioso rilievo raffigurante il Trionfo, al di sopra vi è un secondo arco tra colonne ioniche binate, più in alto il coronamento con grandi figure. Infine la statua di S.Michele. L'arco, in passato, era chiuso da una parta di bronzo, ora trasferita al Palazzo Reale.
Le prigioni
  Sono da visitare le celebri prigioni del castello che si trovano sotto il livello del mare. In queste acque pare che i prigionieri catapultati attraverso una botola e dati in pasto ad un coccodrillo (Fossa del Miglio) che si introduceva misteriosamente.
La cappella Palatina
  La cappella trecentesca fu innalzata nel 1307 ed è l'unica parte strutturante superstite della reggia angioina. Nel 1456 fu riconosciuta da Carlo d'Angiò sotto la direzione di Giovanni Caracciolo. Giotto fu chiamato per affrescare le pareti con raffigurazioni del Vecchio e del Nuovo Testamento, oggi andate interamente distrutte. Il rosone bellissimo è opera di artisti Catalani. L'interno è ad unica navata con manoforte gotiche e qualche arazzo di affresco. Internamente alla Cappella ci sono due scale, oggi murate, che portano al sotterraneo e l'altra alla sala dei baroni realizzata dalla Segreta alla fine del 1452. In questa sala, attualmente, si riunisce il Consiglio Comunale. Essa è coperta da una volta a costoloni poggianti su stombature.